Hamadan

  

Il tappeto Hamadan è un tipo di tappeto persiano annodato a mano che viene realizzato nella omonima regione dell’odierno Iran occidentale, ed, in particolar modo, nella provincia e nella città di Hamadan (farsi: همدان).

I tappeti Hamadan vengono prodotti in cicra 1.500 tra villaggi e piccole città sparse in un raggio di 100 km intorno al capoluogo e spesso prendono i nomi di questi luoghi tra i quali ci sono i Burchalow, gli Enjilas, gli Hosseinabad, i Khamse, i Malayer, i Nahavand, i Saveh, i Tuiserkan e i Zanjan.


 Hamadan

Hamadan Persia 160×106

Hamadan 160×106

Origine Regione e provincia di Hamadan

Tipo di nodo simmetrico

Lavorazione telaio verticale

Vello lana

Trama cotone, una trama

Ordito cotone

Densità di nodi 500 ÷ 3.000 nodi/dm²

Misure tutti i formati

(dozar, zaronim e kenareh)

Hamadan (Hamedan)

Burchalow

Enjilas

Hosseinabad

Khamse

Malayer

Nahavand

Saveh

Tuiserkan

Zanjan

I tappeti Hamadan sono tappeti persiani annodati a mano che vengono prodotti nella omonima regione. Hamadān (farsi: همدان; in farsi antico Hagmatana; in greco antico Ecbàtana; anche Hamedan e Hamadã) è una città di oltre mezzo milione di abitanti capoluogo delle omonime regione e provincia. È situata sul versante nord-orientale dei monti Zagros, alle pendici del monte Alvand (3.574 m), ad un’altezza di 1.850 metri sopra il livello del mare. Ritenuta da molti storici come la più antica città dell’Iran ed una delle più antiche del mondo, degli scavi archeologici hanno riportato alla luce alcune delle rovine dell’antica Ecbàtana. La città, citata nel Libro di Ester (ebraico: אסתר; greco: Εσθήρ; latino: Esther) contenuto nella Bibbia ebraica (Tanakh) e cristiana, ospita il mausoleo del medico, filosofo, matematico e fisico Avicenna (farsi: ابن سينا; Balkh, 980– Hamadan, 1037) e le tombe di Ester, moglie del re persiano Assuero (V secolo a.C.), e di suo cugino Mordechai, e del poeta e mistico dell’undicesimo secolo Baba Taher (farsi: باباطاهر‎).

La città, circa 300 km a sudovest di Teheran, è uno dei più importanti centri di produzione e commercio di tappeti persiani di tutto l’Iran e raccoglie le produzioni realizzate in circa 1.500 tra villaggi e piccole città della regione. I migliori di questi tappeti vengono denominati e venduti con i nomi dei luoghi in cui vengono realizzati, tra i quali ci sono i Burchalow, gli Enjilas, gli Hosseinabad, i Khamse, i Malayer, i Nahavand, i Saveh, i Tuiserkan e i Zanjan. Quelli più semplici, olrte a quelli prodotti nei laboratori e nelle botteghe presenti nel capoluogo, prendono invece il nome generico di Hamadan. I tappeti odierni hanno il vello in lana, mentre il singolo filo di trama e l’ordito sono in cotone. Alcuni dei tappeti antecedenti agli anni venti spesso hanno anche l’ordito di lana. I tappeti antichi possono essere dei veri e propri capolavori con una qualità, sia della manifattura che delle lane, considerevolmente più elevata se comparata a quella della produzione odierna. Tali tappeti, che per la loro struttura ricordano i Bijar, erano chiamati Shahrbaft (anche Shahrbaf, Shahrbaff, Sharbaff, Sharbaft; dove shahr = “città” e baft = “nodo”), ma sonno molto difficili da trovare.